Anno 2009 tra Elezioni Europee e "paure" di Berlusconi.

Facebook e i cretini

Ha sollevato scalpore e indignazione una pagina di FB intitolata "Ammazziamo Berlusconi". Prescindendo che coloro che avessero davvero l'intenzione di colpire il nostro Presidente del Consiglio non lo pubblicherebbero certamente su Facebook, rimane il fatto che, per gogliardia o per stupidità, mettono in discussione l'utilità della rete e coinvolgono nella loro stupidità anche la ragione stessa della libertà di critica e di dissenso. 

Sono estremamente convinto, come laico, che ognuno possa esprimere la propria opinione senza peraltro incitare, anche gogliardicamente, alla violenza e all'odio. Se il Presidente del Consiglio é stato eletto, e mantiene tuttora il consenso di milioni d'Italiani, non é certamente una sua "colpa" ma piuttosto l'indifferenza e la mancanza di alternativa alla "sua politica". 

Sono certamente contrario al suo modo d'intendere la "democrazia" così come sono contrario alla limitazione di "ogni libertà" d'Informazione e di critica ma ritengo che tutto ciò debba avere dei limiti. L'apologia e l'incitamento alla violenza non rientra nelle mie convinzioni!

pubblicato il giorno giovedì 22 ottobre 2009

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Tranquillo Silvio, con questa opposizione batterai il "ventennio"!

Il Presidente del Consiglio é nervoso, vede "golpe comunisti" ad ogni pié sospinto, accusa tutta
l'Informazione ( carta stampata, televisioni ecc. ) italiana e straniera di essere al servizio di un gigantesco complotto che lo vorrebbe "abbattere".

In questo momento, sinceramente, non ho mai visto un Presidente del Consiglio e un Governo talmente forti da giustificare tanto accanimento.
Ne spiego brevemente i motivi:

1) - Il maggior partito di opposizione, vale a dire il Partito Democratico, preso dai suoi problemi interni (primarie, congresso ecc.) non ha interesse ad essere coinvolto in un "ribaltone" che non sarebbe in grado di governare. Deve ancora decidere "cosa vuol essere", quale "strategia" adottare, se e quali "alleanze" promuovere.

2) - L'Italia dei Valori persegue la strada "populista" del suo Segretario Di Pietro, sempre più "magistrato" e sempre più "manicheo". Sembra quei tori che nell'arena s'imbufaliscono vedendo la mantiglia e tentano di toglierla al torero. Fanno una brutta fine.

3) - Sinistra Democratica, dopo un apprezzabile tentativo di costituire un'aggregazione democratica di
governo con il Gruppo di Vendola, Socialisti e Verdi, sta miseramente fallendo a causa delle solite "difese di appartenenza". I Socialisti, alcuni riscoprendo la I altri la U  (I sta per l'aggiunta alla vecchia denominazione di Partito Socialista, la U nella nuova formazione di Bobo Craxi - Socialisti Unitari ) non hanno alcuna credibilità di poter essere coinvolti in un processo unitario come progettato da Sinistra e Libertà.

I Verdi, nel recentissimo Congresso, si sono lasciati lusingare dalle affermazioni elettorali dei loro omologhi francesi e tedeschi. Ma non hanno approfondito un fatto estremamente importante: quale progetto di "società" potrebbe realizzare le loro idee ambientaliste? Senza un "progetto ideale" il tutto si ferma ai "sogni" e alle "speranze".

4) - Il grande centro, l'idea fissa di Casini, oggi é all'opposizione in attesa che le "condizioni" lo rimettano in corsa come "ago della bilancia". E' solo una questione di tattica in previsione di nuovi arrivi ( Rutelli e qualche teodem se nel PD prevalesse Bersani ).

Con questo quadro il nostro Cavaliere, almeno per quanto attiene l'opposizione, dovrebbe sentirsi ultra sicuro....a meno che non abbia qualche dubbio all'interno di Casa sua.

pubblicato il giorno domenica 11 ottobre 2009

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Adesso basta!

Credo d’interpretare l’opinione di molti cittadini italiani che sono stanchi e nauseati da un’informazione “morbosa e guardona” che privilegia il Gossip alle concrete notizie di pubblico e generale interesse. Se è vero che una buona parte dei nostri cittadini viene ancora attratto dalle scandalistiche rivelazioni delle varie escort di turno ( oggi le prostitute di alto bordo vengono così definite ), buona parte della colpa ricade sui giornalisti, sui direttori e sugli editori che in concreto guardano alla banale “rendita”  delle loro pubblicazioni oppure del livello di audience  delle loro trasmissioni.

Il fatto che l’utilizzo “finale” dell’opera di codeste “professioniste” incida sull’economia, sulla salute e, in generale, sul genere di vita degli italiani, poco o nulla importa. Nessuna inchiesta quantifica i danni “collaterali”, nessun allarme viene lanciato sui reali rischi che la popolazione corre.
In Puglia il business  politico – sanitario non solo ha coinvolto la gestione del pubblico denaro ma ha prodotto, non si capisce in quale misura, probabili danni ai pazienti sottoposti ad interventi forse inutili e comunque “sospetti”.

Nel Mediterraneo giacciono oltre trenta navi, autoaffondate dalla mafia in accordo con politici, cariche di veleni tossici. Nessuno ha approfondito le conseguenze sulla salute di tutti coloro che affollano le nostre spiagge, che consumano i prodotti della pesca  e che traggono, da queste attività, il loro sostentamento.

Nel sud ( e senza dubbio anche nel nord ) esistono discariche non controllate con rifiuti che inquinano le falde freatiche e le coltivazioni dei prodotti agricoli. Siamo sollecitati al consumo delle coltivazioni locali, ma con quale margine di sicurezza? Le pochissime inchieste serie ( Gabanelli insegna ) non hanno seguito, vengono seguite e dimenticate anche da coloro che per mestiere dovrebbero “pubblicizzare” o indagare su tali misfatti. No, preferiamo assistere alle vicende sessuali di un “maniaco”, ormai stra-conosciuto come tale anche all’estero e osservare dal “buco della serratura” le sue performance amatorie.

I giornalisti chiedono la “libertà di stampa”, ma non sarebbe meglio che chiedessero la “correttezza e la professionalità d’informazione”?
Io vorrei che si sentissero offesi e indignati di essere accusati di esser “tutti comunisti e disfattisti”, vorrei che smettessero di essere “proni” al potere economico e politico delle loro testate, vorrei che seguissero l’etica del giornalismo: indagare, denunciare e informare.

Le libertà di opinione e di stampa sono sancite dalla Costituzione; la volontà di concretizzarle spetta al “coraggio” e alla professionalità di coloro che sono chiamati ad esercitarle.

Pubblicato  il 3 ottobre 2009

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Tutti contenti …o quasi!

Prassi ormai consolidata, dopo una tornata elettorale, è quella di rilasciare interviste, opinioni, considerazioni, ecc., ecc., da parte degli esponenti dei vari partiti. Anche di fronte allo spoglio di poche centinaia di voti, si lanciano “spensieratamente”, ma con serietà professionale, nelle più ardite dispute su “vinti e vincitori”.

Sono tutti contenti e, con funambolica dialettica, lo dimostrano ai “poveri e ignoranti elettori” che con pazienza e generoso altruismo hanno preferito recarsi alle urne, magari turandosi il naso ( come diceva il buon Montanelli ), piuttosto che godersi una tranquilla giornata di relax.

Ma elenchiamo i motivi di tale soddisfazione:
- Popolo delle Libertà: soddisfatti perché nonostante il calo di un punto in percentuale e il mancato raggiungimento dell’obiettivo del 40% fissato dal loro padrone, hanno visto il loro nemico ( PD ) arretrare percentualmente di circa 5 punti rispetto alle ultime elezioni politiche.

- Partito Democratico: soddisfatti perché………..hanno perso solo il 5 %, nonostante Franceschini; in compenso si consolano asserendo che hanno impedito a Silvio di “stravincere” e si compiacciono di aver dato una mano a mandare al macero il 10% delle scelte dell’elettorato di sinistra.

- Lega Lombarda: non ha tutti i torti a ritenersi uno dei partiti “baciati” dalla preferenza degli italiani superando, a livello nazionale, il 10 % dei consensi.

- Italia dei Valori: vale quanto detto per la Lega, anche perché avendo “sfondato” al sud, nonostante mafia, camorra, ecc., ecc.. possono essere considerati ormai “legalisti nazionali”.

- Unione di Centro: contenti perché nonostante non facciano parte della maggioranza di Governo con PDL e Lega ( a livello nazionale ) e men che meno dell’opposizione, riescono ad essere corteggiati da ambedue gli schieramenti cercando di mantenersi “vergini” (alla Formigoni: leggi Compagnia delle Opere).

- Sinistra e Libertà: contenti perché, pur non superando il fatidico sbarramento del 4%, possono dire: “da oggi è aperto il nuovo cantiere”, anche se non si capisce bene con quale progetto e con quali “maestranze”.

- Sinistra e basta: contenti pure loro perché anche senza parlamentari italiani in Europa possono ritenersi rappresentati dai rinati nostalgici della Trabant (auto costruita nella lontana DDR, di funesta memoria) .
E gli altri ? Beh stendiamo un velo.

pubblicato il giorno martedì 9 giugno 2009

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Riflessioni sulla "laicità" e sulla nostra "classe politica"

La tragica vicenda di Eluana Englaro, mi permette alcune riflessioni generali sulla situazione di degrado della nostra “società” e sulla classe politica che la rappresenta.

Un fatto di natura squisitamente umana, privata, intima che ha coinvolto una famiglia, è diventato l’occasione di sciacallismo e di contrapposizione “ideologica” funzionale unicamente alla visione degli interessi di partito.

Nella nostra Costituzione, che ricordo ossessivamente, sono previsti i diritti individuali che i cittadini possono esercitare; sono contenute le “regole” per i rapporti tra lo Stato, laico e le diverse “Religioni, idee politiche, etnie”, che compongono la nostra “Società”.

Definisce altresì i rapporti che devono intercorrere tra le diverse “Istituzioni” e le responsabilità di ciascuna di esse.

Detto questo, che già mi parrebbe sufficiente per dichiararmi indignato sull’evoluzione dei recenti fatti, vorrei porre alcune considerazioni di carattere “umano” che mi hanno profondamente sconvolto e deluso:
- Con quanta considerazione è stato considerato il caso di una famiglia sconvolta da una tragedia che, come padre e nonno, ritengo angosciosa e sconvolgente?

- Come è possibile un simile accanimento “illuminante” e improvviso su una situazione che si protrae da ben 17 anni e che solo la pervicacia di un padre, rispettoso dei desideri della figlia, ha potuto raggiungere l’obiettivo che “sua figlia” aveva prospettato?

- Com’è possibile che in uno “Stato” che si definisca Laico, i diritti individuali siano regolati da leggi illiberali e impositive?

- Com’è possibile che una religione, che fortunatamente in Italia non è religione di Stato ma considerata con pari dignità a tutte le altre religioni, possa intromettersi nelle decisioni della Magistratura di uno “Stato indipendente e sovrano”, di un Governo e, peggio ancora, in quelle autonome del Capo dello Stato?

- Come è possibile che un alto esponente della maggioranza di governo definisca la morte di Eluana un “assassinio” e ne imputi le responsabilità al Capo dello Stato?

- Come è possibile giustificare chi trae l’occasione per porre una nuova divisione nella nostra Società distinguendo in modo “manicheo” due culture: quella della morte in contrapposizione a quella della vita?

Mi chiedo, e lo pongo come riflessione: ma la cultura della morte non fa parte di coloro che “dichiarano le guerre” o che massacrano persone deboli e indifese?

Non mi pare che sino ad oggi il “popolo italiano” abbia avuto tale atteggiamento, al contrario ritengo sia che il popolo italiano culturalmente abbia sempre aborrito, fatto salvo il periodo “fascista” con il silenzio della Chiesa, la presunzione di “razza superiore” e scelta da Dio per “salvare” il prossimo.

Concludo con una mia interpretazione, della quale mi assume tutte le responsabilità:
- abbiamo una classe politica inadeguata, pasticciona e irriverente verso una regola generale. 

L’osservanza ai dettati Costituzionali, fonti primarie del nostro Stato e del nostro patrimonio democratico.

pubblicata il  10 febbraio 2009

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